Introduzione riscontri punti fori staffa staffile- EQUILIBER Flumignano

Introduzione: l'esempio e l'ispirazione tecnica

  • Per equitazione naturale s'intende quella equitazione che lascia al cavallo prendere il suo equilibrio naturale col nuovo peso del cavaliere, rimanendo in una posizione naturale di collo e testa;

  • Prima regola di una buona equitazione è quella di ridurre, semplificare, e qualche volta anche se è possibile eliminare l'azione del cavaliere;

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            Federico Caprilli  (1868/1907)
   
 
Le strutture sportive della Associazione Sportiva Equiliber - scelte anche dalla ANIFC Accademia Caprilli quale propria sede didattica per l'area nord/est del Paese - sono state realizzate a ridosso del Paese di Flumignano, in un'area appartenuta in passato ai Marchesi Mangilli e denominata "La Piste"  per l'esistenza di una pista per l'allenamento dei cavalli realizzata in quel luogo dagli eredi della casata entrambi appassionati di cavalli, uno di equitazione e l'altro di Ippica. Fabio in particolare, appassionato di sport equestri delle discipline olimpiche, autentico uomo di cavalli, sarebbe divenuto cavaliere internazionale, atleta e tecnico olimpico e Maestro di equitazione.

  • Fabio Mangilli appartiene alla terza generazione degli Istruttori successori del grande Maestro Federico Caprilli Caposcuola del sistema di equitazione naturale.
  • Ha iniziato a montare a cavallo in famiglia sin da giovanissimo e con continuità tra il 1920 ed il 1925, arruolandosi poi in Cavalleria nel 1931 Nel 1934 consegue una prima specializzazione in sella frequentando il Corso di Specializzazione per Sottufficiali alla “Scuola di Pinerolo” e conseguentemente a ciò si mette in luce e viene distaccato a Torino al “Centro di Preparazione del Concorso Completo Olimpico” diretto dal Col. Francesco Amalfi.Nel 1935 frequenta i corsi a Tor i Quinto, per la pratica dell'equitazione di campagna . Nel 1937 viene chiamato a far parte della “squadra ippica della Milizia Volontaria” diretta da Alessandro Alvisi.Sia Amalfi che Alvisi, suoi istruttori, cavalieri internazionali, appartengono alla seconda generazione di Maestri del sistema ed è con essi che si forma venendo poi selezionato nel 1939 tra i probabili olimpici, entrando a far parte del gruppo che si allena al “Centro Ippico Militare” in preparazione per il Concorso Completo diretto dal Colonnello Emanuele Beraudo Di Pralormo, altro valente istruttore del sistema, cavaliere internazionale, tra i primi a divenire famoso; olimpionico di Amsterdam nel 1920 e componente di numerose équipes ufficiali; dapprima istruttore dei Corsi Sottuficiali_allievi, poi dal 1914 ai Corsi Regolari Ufficiali-Allievi, con soventi incarichi alla Scuola di Cavalleria e quale Ufficiale di Stato Maggiore addetto militare all'estero.
  • Nel 1961 Fabio Mangilli é designato Tecnico federale per la selezione e preparazione dei binomi del Concorso Completo di Equitazione in vista delle Olimpiadi di Tokyo del 1964.
  • Accettato l'incarico compie la scelta che caratterizzerà il suo operato delineandone i valori tecnici e sportivi, rendendolo globalmente noto sia quale tecnico formatore di nuovi talenti che per capacità organizzativa e gestionale del giovane team sportivo che condurrà alla vittoria olimpica della medaglia d'oro individuale e a squadre: con Mauro Checcoli che dal gradino più alto del podio traina la squadra italiana composta da Alessandro Argenton, Paolo Angioni, Giuseppe Ravano.
  • Tecnico del CCE Olimpiadi di Città del Messico:
  • Fabio Mangilli che ripropone la stessa squadra di Tokyo (ma con Argenton su Diambo de Nora e Giuseppe Ravano su Lord Jim). Mauro Checcoli con Surbean giunge in Messico con i favori del pronostico, ma le cose non vanno secondo gli auspici. Il cavallo non è nella forma prevista e il giorno del cross un diluvio fa esondare un torrente. Le acque durante le gare arrivano sul percorso e ad alcuni ostacoli rendendo la situazione critica al punto tale che la squadra azzurra è eliminata.
  • LOS ANGELES: la quarta olimpiade per Fabio Mangilli, la terza in veste di selezionatore e tecnico del CCE
  • - Nel 1948 partecipò in sella alle Olimpiadi della Pace a Londra- Nel 1964 in veste di tecnico fu il principale artefice del successo della squadra azzurra ai Giochi Olimpici di Tokyo, nella quale Mauro Checcoli vinse la medaglia d'oro individuale (con Surbean). Sul gradino più alto del podio salirono con lui Paolo Angioni, Alessandro Argenton e Giuseppe Ravano. - Nel 1968 partecipò con la stessa squadra alle Olimpiadi di Città del Messico. Mauro Checcoli, suo allievo, assente dalla scena agonistica per molti anni, dedicati a tempo pieno alla sua attività di ingegnere, tornò ai vertici della specialità all'inizio degli anni Ottanta. Vincitore del completo internazionale di Fontainebleau nel 1984 (con Spey Cast Boy), nello stesso anno e con lo stesso cavallo venne nuovamente selezionato da Mangilli per sua terza Olimpiade a Los Angeles, classificandosi settimo a titolo individuale.In seguito e dopo la scomparsa del suo grande Maestro, l'allievo diverrà presidente della Federazione italiana sport equestri nei due quadrienni 1989-1992 e 1993-1996.
  • Nel 1964, alle Olimpiadi di Tokyo, Mauro Checcoli, giovanissimo atleta in sella a Surbean, salì due volte sul gradino più alto del podio; la prima per ricevere la medaglia d’oro individuale e la seconda la medaglia d’oro a squadre del Concorso Completo di Equitazione (eventing) insieme ad altri tre giovani protagonisti di una storia meravigliosa: - Alessandro Argenton in binomio con Scottie, - Paolo Angioni con King - Giuseppe Ravano con Royal Love.

Fabio Mangilli:  una lezione magistrale di sport e tecnica .
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L'intuizione di un grande tecnico nell'individuare un grande cavallo e nella scoperta di un giovane promettente cavaliere da formare in binomio ha condotto al più grande trionfo olimpico lo sport equestre nazionale italiano.

 
  •  LE NUOVE E MODERNE STRUTTURE SPORTIVE della EQUILIBER  REALIZZATE, A PARTIRE DAL 2014, DALLA FAMIGLIA TURCO DI FLUMIGNANO, ODIERNI PROPRIETARI DELLA STORICA AREA, DA ANNI DISMESSA, DE "LA PISTESONO STATE DEDICATE, NEL 2018,  IN ACCORDO CON LA FAMIGLIA D'ORIGINE E GLI EREDI,  ALLA MEMORIA SPORTIVA E STORICA DI  FABIO MANGILLI 

EQUILIBER: la struttura

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estensIone : 90.000 m²

› Pista verde elittica (perimetro) : 900 m - › superficie : 40.000 m²

› superficie protetta all’aperto (paddock, campi esterni, capannine, ecc.): 20.000 m²
 

› box in scuderia : 60, (2 corpi scuderia con lavaggi, magazzini, disimpegni grooms, sellerie, lavanderia)
 

›  campo ostacoli fondo in sabbia:  50 x 80
 - campo ostacoli fondo in erba

 

-  maneggio coperto 1: 60×30 m

›  maneggio coperto 2: (climatizzato e riscaldato)30×40 m
 

› tondino : ø 16 m

› giostra : ø 16 m, 6 posti
 

› produzione energetica fotovoltaica: 19 KW

› produzione energetica a biomasse: 99 KW
 

› foresteria: 20 posti letto (in camere doppie  accessoriate e con  bagno)  -  club house : 50 coperti (distanziamento Covid.19) 
 Aula didattica attrezzata - spogliatoi - servizi - porticati e aree coperte per il pubblico e le attività sociali e porticati di servizio - aree verdi attrezzate
 

parco verde, area alberata: circa 500 piante secolari e oltre 500 di più recente  piantumazione
- percorso/palestra  cross- country   -   pista steeple   

distanze di riferimento dai principali centri e servizi regionali:
Trieste 65 km,
Aeroporto TRS (Ronchi dei Legionari) 35 km,
Gorizia 45 km,
Udine 20 km,
Pordenone 42 km,
Aeroporto VCE (Marco Polo, Venezia) 98 km.